Vaccini e bambini con cerebrolesioni
Vaccini e bambini con cerebrolesioni
Abbiamo chiesto di approfondire il tema Vaccini per i bambini con neurolesioni a Pier Luigi Lopalco, Medico Chirurgo, Specialista in Igiene e Medicina Preventiva e Professore Ordinario di Igiene presso il Dipartimento di Ricerca Traslazionale e Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia dell’Università di Pisa.
Quali i maggiori rischi che può correre un bambino con neurolesioni non vaccinato rispetto a un bambino sano?
I bambini affetti da patologie croniche di base sono mediamente più fragili rispetto agli altri bambini nel caso in cui fossero affetti da malattie infettive. Le possibili complicanze di una malattia virale (come ad esempio la polmonite) possono avere su un bambino con neurolesioni effetti ancora più gravi. Ecco perché questi bambini devono essere vaccinati con priorità anche maggiore rispetto agli altri.
E’ meglio avere una somministrazione unica del vaccino o in più volte?
I vaccini combinati offrono l’enorme vantaggio di ridurre il numero di somministrazioni. Questo vuol dire anche ridurre il rischio di eventi avversi legati alla somministrazione del vaccino: reazioni locali (rossore, gonfiore, indurimento) e generali (febbre, malessere generale) sono legate alla singola iniezione, pertanto riducendo il numero di iniezioni, si riduce il rischio di reazioni.
Ci sono vaccini non consigliati ai bambini sani, consigliati invece ai nostri bimbi?
Il vaccino contro la varicella è fortemente raccomandato a tutti i bambini e, per i motivi sopra elencati, ancor di più per i bambini con neurolesioni. L’unico vaccino dell’area pediatrica al momento raccomandato solo a bambini con patologie croniche concomitanti è il vaccino anti-influenzale.
Esistono casi in cui è stata dimostrata scientificamente la correlazione tra vaccino e peggioramento dello stato di salute del bambino cerebroleso?
No. Al contrario, è dimostrato il più elevato impatto delle malattie infettive su questi bambini. Emblematico è il caso dell’influenza per cui esistono numerose evidenze scientifiche.
Questa è la pagina del CDC dove sono raccolte le maggiori evidenze:
https://www.cdc.gov/flu/protect/neurologic-pediatric.htm
Questa è una review di Vaccine che parla del problema:
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0264410X15003588
I principi attivi di alcuni vaccini possono interferire con altre terapie in corso (es. antiepilettici, cardioaspirina, etc..)?
No. La somministrazione di altri farmaci non controindica la vaccinazione, fatta eccezione per i farmaci immunosoppressori. In questo caso bisogna attendere la fine della terapia immunosoppressoria per poter avviare le vaccinazioni.
Esiste una profilassi per evitare reazioni febbrili?
Il problema della profilassi della febbre è stato ampiamente dibattuto. La tendenza attuale è quella di NON somministrare farmaci antifebbrili per prevenire la febbre, ma di somministrare questi farmaci a dosi piene al primo insorgere della febbre. Questa sembra essere la strategia più efficace per evitare il rischio di convulsioni febbrili.
Esistono dei test per valutare a priori se un bambino è allergico a sostanze contenute nei singoli vaccini?
No. Non esiste alcun test di alcun tipo che possa rendere ipoteticamente più sicura una vaccinazione. Le reazioni allergiche ai vaccini sono estremamente rare e vanno affrontate al loro insorgere. In un bambino che avesse avuto una reazione allergica dopo una vaccinazione, le successive vaccinazioni devono essere affrontate con cautela e può esistere anche l’evenienza (una volta valutata la reazione allergica e fatta la doverosa valutazione rischi-benefici) che la seconda dose di vaccino non venga somministrata.