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UNA SFIDA CONTINUA: NEVER GIVE UP

Prima di tutto ringrazio di cuore Francesca per avermi incoraggiato a condividere con voi la mia storia.

Non è stato facile per me raccontare a lei la mia storia e non lo è oggi scriverla, perchè quando metti nero su bianco qualcosa rimane scritto, almeno dentro di me ciò accade, come se avessi usato un pennarello indelebile.

La mia è una storia di coraggio e di dolore, quello dei miei genitori quando hanno scoperto il mio problema, ma di coraggio, lotta e speranza se guardo i traguardi raggiunti oggi.

La mia nascita è stata apparentemente normale, un pò concitata perchè stavo per soffocare ma in pochi secondi l’abile ostetrica mi tira fuori. Dopo qualche giorno però ci sia accorge che qualcosa non va, ero grande 3,5 Kg, faccino tondo e rosato, ma non mi attaccavo e piangevo sempre. I controlli appronditi danno un esito difficile, emiparesi destra, si evince subito un impatto importante a carico dell’occhio sinistro, dell’apparato mandibolare completamente a Z, del piedino sinistro storto. Tutto questo accadeva 48 anni fa, e come potete immaginare non erano disponibili gli strumenti diagnostici che abbiamo oggi.

Inizia la mia storia di riabilitazione per l’occhio strabico, o pigro come lo chiamavano i professori, per il piede in un centro di riabilitazione per disabili fino all’età di 11 anni circa, e soprattutto per l’apparato mandibolare il più complicato da sistemare, tanti apparecchi e diversi interventi chirurgici mi hanno consentito di mangiare normalmente evitando il più complesso intervento osseo.

In tutto questo percorso ho avuto un regalo grandissimo, una sorella più grande, lei è stato il mio specchio, per tantissimi anni ho voluto copiare tutto quello che faceva lei e questa è stata la mia prima fortuna. Noi abitavamo in una casa al terzo piano senza ascensore, e questo mi ha costretto ad imparare a fare le scale, le prime volte cadevo ai primi gradini, ma poi piano piano ho imparato: ecco la seconda grande fortuna. Per anni di notte ho avuto l’incubo di cadere dalle scale!!!

La terza fortuna, ma prima in ordine di importanza, sono stati i miei genitori; non si sono mai arresi, non hanno mai perso la speranza, mi hanno sempre incoraggiato e supportato in ogni mio passo e scelta di vita! Mi hanno insegnato a guardare avanti ed affrontare la vita come una sfida ed una conquista giorno dopo giorno, ma per ogni insuccesso, caduta, difficoltà, mi hanno insegnato a guardare indietro, a gioire del percorso che avevo fatto e ad avere stima di me stessa. Questo per me è stato importantissimo, perchè i bambini sono crudeli nella loro sincerità e mi evitavano perchè ero brutta con quegli occhialoni doppi e tutti i ferri nella bocca. E’ così è stato fino alle medie circa.

Ho dovuto gestire una grande rabbia, non capivo perchè tutto questo era dovuto succedere a me, perchè non potevo essere come gli altri bambini, perchè non potevo fare tutto quello che facevano loro..... perchè per me tutto era una fatica enorme....

Poi piano piano la mia prospettiva è cambiata completamente, ho capito di avere avuto un dono da sfruttare per guadagnare autostima e superare le mie sfide giornaliere, in fondo non avevo nulla da perdere ma tutto da guadagnare. Ho imparato ad utilizzare la rabbia come energia positiva ed ho imparato a gestire il mio corpo e le mie problematiche (che ancora oggi devo gestire).

E da quel momento in poi la mia vita è cambiata completamente, ho finito la scuola, ho scelto il lavoro che mi appassionava e l’ho ottenuto. Non ho mai raccontato i miei problemi sul lavoro e nessuno ci ha mai fatto caso.

Ho lottato per ogni piccolo e grande passo della mia vita, ed oggi ringrazio tutti quelli che mi sono stati accanto nel tempo perchè se oggi posso vivere una vita come gli altri, è soprattutto grazie a loro.  Non sono riuscita ad avere bambini, ma ho imparato a nuotare, a correre, a sciare, la mia curva di apprendimento è certamente molto più alta di una persona normale, ma riesco sempre a divertirmi. Oggi grazie a Francesca e a FighttheStoke ho vinto anche la vergona e la paura, che ho avuto dentro per tanti anni, di essere “diversa” dagli altri e sono riuscita a raccontare la mia storia.

Una storia di sofferenze iniziali, ma anche di coraggio, ed oggi più che mai di grande felicità: perchè se sono riuscita a superare tutto questo vuol dire che c’è una speranza per tutti i bambini che hanno avuto uno stroke o un’emiparesi di superare le fasi più difficili e di riuscire a stabilizzare una situazione che ci consente di gioire veramente di questa vita.

Quarantotto anni dopo posso dire di aver fatto mio il motto never give up, mai arrendersi e andare sempre avanti nella conquista di piccoli e grandi successi della vita !!!       

 

Un grazie da parte di tutta la comunità di Fightthestroke a Claudia Angelelli che ci ha trasmesso questa sua testimonianza e che ci supporta fin dall’inizio di questa avventura. Ottobre 2016