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Radio24: Una parete per l'arrampicata riabilitativa

Radio24: Una parete per l'arrampicata riabilitativa

A Milano è stata inaugurata la prima parete per l'arrampicata, adattata con sensori destinata a bambini con disabilità. E' un prototipo che ha tutti i numeri per essere replicato in ogni angolo del mondo in cui ci sia un bambino colpito da ictus neonatale che abbia bisogno di fare terapia divertendosi.

Inclusione \ Montura

Inclusione \ Montura

ACCEPT è una parete adattata, sensorizzata, riconfigurabile e interattiva, ottimizzata per l’arrampicata di bambini con paralisi cerebrale. Come dimostrato da diversi studi, lo sport adattato, affiancato alla riabilitazione in strutture sanitarie, può migliorare le capacità neuromotorie. Il progetto, finanziato dal programma Polisocial del Politecnico di Milano, è stato studiato dal Politecnico di Milano in collaborazione con la fondazione FightTheStroke, che organizza anche il Fight Camp, camp di riabilitazione intensiva attraverso lo sport, dedicato a sempre ai bambini con paralisi cerebrale infantile.

Guest editor per il n. 26 di E-colloquia, Ottobre 2021

Guest editor per il n. 26 di E-colloquia, Ottobre 2021

Sulla copertina di questo numero campeggia un bambino di 10 anni con aria forte e ambiziosa su una pista d’atletica e con la sua maglietta bianca con scritto “Fight Camp”.

Questo bambino si chiama Mario.

Abbiamo scelto questa foto perché ci è sembrata una buona sintesi visuale degli argomenti che troverete trattati all’interno di questa speciale edizione di eColloquia dal titolo ‘Abilmente’: nella foto di Mario

in copertina, c’è un po’ della mente abile
e ingegnosa del caregiver, della cui fatica emotiva e fisica vi racconterà Valentina Perniciaro, mamma di Sirio e Presidente della Fondazione Tetrabondi.

Ma nella foto di Mario c’è anche un po’
di consapevolezza e orgoglio per i diritti raggiunti, come l’educazione inclusiva, e di quelli ancora da raggiungere in Italia per
le persone con disabilità: ce ne parla con competenza ed esperienza sul campo Carlo Giacobini, divulgatore e operatore sociale.

Se Mario oggi è così spavaldo in quella foto, lo dobbiamo infatti al contesto arricchito in

cui è vissuto, alla rete familiare ma anche all’alleanza educativa costruite intorno a lui, e al fatto di chiamarlo con il proprio nome: magari dalla foto non si vede, ma Mario è una giovane persona con disabilità, a seguito di un ictus perinatale che gli ha lasciato degli esiti indelebili ma anche una gran voglia di lottare e sorridere.

Per noi quel bambino è Mario, ma il fatto di chiamare le cose con il proprio nome ha fatto si che Mario crescesse senza un’immagine pietistica e compassionevole della disabilità, con una visione normalizzata e non di nicchia, relativa soltanto alla sua condizione fisica o
al suo tutore nascosto dietro al calzino della gamba sinistra.

E poi lavoro, tecnologia, accessibilità, cultura: di questo si parla in questo numero, di come vorremmo che si parlasse della disabilità nei media, né più e né meno di
altri temi che possono ruotare intorno ad un giovane ragazzo di 10 anni, che vuole vedere realizzati nella sua vita i bisogni essenziali e la ricerca dell’indipendenza.

Progetto Gift – 11/9/2021

Progetto Gift – 11/9/2021

«Il confronto con le famiglie si è rivelato fondamentale»

diche) hanno espresso il loro ringraziamento ai bambini e alle loro famiglie evidenzian- do che «per questo tipo di protesi il mercato non offre quasi nulla. Oggi celebriamo l’inizio di un progetto, non la conclusione di un percorso».

Sono stati gli interventi delle famiglie, però, a susci- tare le maggiori emozioni. Martina ha raccontato la sto- ria della figlia Elisabetta, 8 anni con una lieve emiparesi alla gamba destra, e di rifles- so dell’intero nucleo familia- re.

«Nessuno ci aveva mai parlato della Nostra Fami- glia, siamo approdati qui per caso e subito abbiamo visto miglioramenti importanti, che con terapie mirate hanno cambiato completamente i suoi movimenti: prima zam- pettava, adesso cammina be- ne. Quando è stata presa in carico a tutto tondo, anche con ricoveri più lunghi, è sta- ta ulteriormente aiutata nel- la crescita».

Quindi, ecco il coinvolgi- mento nel progetto Gift, che ha comportato un mese di

degenza. «Abbiamo riscon- trato ottimi risultati, sia a li- vello fisico che psicologico. Il progetto l’ha impegnata e di- vertita, soprattutto con le modalità di “gioco” virtuale e la possibilità di spingere la carrozzina di una sua amica. Perché per i bimbi l’accesso- rio diventa attrezzo di gioco: Elisabetta è orgogliosa del suo tutore».

Francesca, mamma di Ma- rio e rappresentante della Fondazione “Fight the stro- ke”, ha voluto invece lanciare un messaggio. «È fondamen- tale comprendere che il valo- re dei progetti sta nell’allean- za. C’è bisogno del confronto con le famiglie: mi auguro che progetti come Gift siano sempre più frequenti e che le associazioni dei pazienti sia- no considerate partner e in- terlocutori di valore».

Infine, dopo il saluto di Emanuele Lettieri, project manager di Gift, è stata la vol- ta del pranzo, che ha antici- pato il pomeriggio di giochi in palestra con tutti i bimbi presenti.

C. Doz.

Presentazione

Le testimonianze
dei genitori
coinvolti nello sviluppo delle nuove protesi

Il progetto Gift è sta- to finanziato dal Politecnico di Milano nell’ambito del programma di responsabilità sociale Polisocial Award, che utilizza i fondi (570 mila euro nel 2019) raccolti con il 5 per mille per realizzare progetti che abbiano un impatto a li-

vello sociale.
Il bando 2019 è stato in-

centrato su sport e inclusio- ne sociale. Il progetto propo- sto dal laboratorio E4Sport è stato accolto proprio perché risponde perfettamente ai requisiti richiesti.

«I bambini hanno bisogno

di divertirsi, di giocare e cor- rere con i loro amici. Questo è stato l’obiettivo che ci siamo posti e che speriamo di aver raggiunto», ha commentato Andrea Di Francesco, ricer- catore del dipartimento di Ingegneria gestionale del Po- limi, che ha illustrato i vari passaggi seguiti durante gli scorsi 18 mesi.

È stata la dottoranda Fede- rica Camuncoli a spiegare in- vece, non senza emozione, come si sia passati dal calco al dispositivo finale, che garan- tisce «maggiore stabilità, più libertà di movimento e po- tenza di spinta in salita, so- prattutto per l’articolazione della caviglia».

I partner (Laura Montal- betti dell’associazione Edu- moto ed Eugenio Di Stani- slao di Itop Officine ortope-

Le nuove ortesi consentono ai bambini di praticare sport

ACCEPT, la parete di arrampicata inclusiva ospite del Fight Camp

ACCEPT, la parete di arrampicata inclusiva ospite del Fight Camp

Non solo paralimpiadi: nella calda estate milanese, anche quest’anno, si è tenuta la quarta edizione del Fight Camp, il camp di riabilitazione intensiva attraverso lo sport organizzato dalla fondazione FightTheStroke e dedicato ai bambini con paralisi cerebrale infantile.

Il Politecnico di Milano ha partecipato al camp con ACCEPT (Adaptive Climbing for CErebral Palsy Training), una parete d’arrampicata adattata e sensorizzata ideata per assistere nella riabilitazione e analizzare i progressi riabilitativi di bambini con Cerebral Palsy (CP) e più in generale di bambini con problemi motori.

Credits: Cecilia Monoli

Il progetto ha permesso ai bambini del Fight Camp di utilizzare l’arrampicata come strumento di allenamento, inclusione e analisi dei progressi di riabilitazione, unendo allo sport un’attività ricreativa e democratica.

Insieme ad ACCEPT, hanno accompagnato i ragazzi e le ragazze anche il progetto di videogiochi accessibili Giocabile, supportato dalla Fondazione Cariplo e in collaborazione con Policlinico di Milano, La Nostra Famiglia di Bosisio Parini, Fifth Ingenium, CNR; il programma “Magic club” in collaborazione con Dido Green, UK; l’allenamento alla scherma adattata in carrozzina, in collaborazione con Federscherma.

Paralimpiadi Tokyo 2021: dove e come seguirle coi bambini

Paralimpiadi Tokyo 2021: dove e come seguirle coi bambini

Fight The Stroke è una Fondazione nata nel 2014 che si occupa di bambini e giovani adulti che hanno subito in età precoce una lesione al cervello e hanno sviluppato una disabilità di paralisi cerebrale infantile. «Lavoriamo per la loro autonomia futura anche attraverso lo sport. Questi bambini fanno riabilitazione fin dalla nascita e si cerca allora di fare attività sportiva che aiuti in questo senso. Se non fanno alcune attività e movimenti rischiamo operazioni e difficoltà maggiori», spiega la presidente Francesca Fedeli.

Nel periodo del Covid, quando tutto era bloccato, hanno aperto un canale on line, la palestra dei Fighters: sei istruttrici specializzate in diverse discipline dalla fisioterapia agli sport adattati. Ci sono il parataekwondo, che piace molto che si fa a corpo libero e in qualsiasi spazio, e la danza adatta. L’obiettivo è raggiungere il numero maggiore di famiglie possibile, per questo la scelta dell’on line. Non una sola palestra in una sola città. «Una volta l’anno, in agosto, c’è un camp sportivo intensivo in presenza: 60 ore di sport e riabilitazione. Quest’anno ci sono arrampicata sportiva su una parete sensorizzata per misurare la forza del bambino, hockey e sitting scherma».

Fight Camp: anche Microsoft e Xbox partecipano

Fight Camp: anche Microsoft e Xbox partecipano

Fight Camp: anche Microsoft e Xbox partecipano

Il Fight Camp è un percorso gratuito ideato dalla fondazione Fightthestroke e dedicato a 20 bambini con disabilità di paralisi cerebrale infantile che, grazie allo sport e alla tecnologia, intende supportarne la riabilitazione e anche dare vita a positivi momenti di socialità ricreativa.

“FIGHT CAMP” DI MILANO: LA SCHERMA PROTAGONISTA NELLA RIABILITAZIONE INTENSIVA ATTRAVERSO LO SPORT

“FIGHT CAMP” DI MILANO: LA SCHERMA PROTAGONISTA NELLA RIABILITAZIONE INTENSIVA ATTRAVERSO LO SPORT

MILANO - La scherma sarà tra le discipline sportive protagoniste dell’edizione 2021 del “Fight Camp” di Milano, in programma dal 16 al 22 agosto. Si tratta di un camp di riabilitazione intensiva attraverso lo sport, dedicato a bambini con diversi gradi di difficoltà motoria, grazie all’impegno di tutor e supervisori esperti in fisioterapia, terapia della neuro-psicomotricità dell’età evolutiva, terapia occupazionale, scienze motorie adattate e psicologia.

Agosto 2021, Superabile Inail - Accept, la parete di arrampicata riabilitativa è interattiva

Agosto 2021, Superabile Inail - Accept, la parete di arrampicata riabilitativa è interattiva

Quando l’arrampicata è terapeutica. Grazie ad “Accept – Adaptive Climbing for Cerebral Palsy Training”, il progetto del Politecnico di Milano e della Fondazione FightTheStroke (in corso di sviluppo), finanziato da Polisocial Award 2019, che ha l’obiettivo di realizzare un prototipo di parete per arrampicata adattata, sensorizzata, riconfigurabile e interattiva che risponda ai bisogni riabilitativi dei bambini tra i 6 e i 13 anni con paralisi cerebrale infantile. La ricerca si propone di approfondire e promuovere il ruolo dell’arrampicata come metodo terapeutico, proponendo una soluzione che è al contempo allenamento, inclusione sociale e strumento di analisi dei progressi motori realizzati. A sperimentazione conclusa, la parete adattata sarà installare negli spazi di PlayMore! onlus di Milano. Per saperne di più: accept.polimi.it.

Quando la parete per l'arrampicata è riabilitativa e interattiva

Quando la parete per l'arrampicata è riabilitativa e interattiva

ROMA - Anche l’arrampicata può diventare terapeutica. Grazie ad “Accept – Adaptive Climbing for Cerebral Palsy Training”, il progetto del Politecnico di Milano e della Fondazione FightTheStroke (in corso di sviluppo), finanziato da Polisocial Award 2019, il cui scopo è quello di realizzare un prototipo di parete per l’arrampicata adattata, sensorizzata, riconfigurabile e interattiva che risponda ai bisogni riabilitativi dei bambini tra i 6 e i 13 anni con paralisi cerebrale infantile, la più frequente tra le disabilità neuromotorie che colpiscono i più piccoli. Lo sport adattato, affiancato alla riabilitazione in strutture sanitarie, può aiutare a raggiungere obiettivi funzionali altrimenti ottenuti in tempi più lunghi.

La ricerca si propone così di approfondire e promuovere il ruolo dell’arrampicata come metodo terapeutico, proponendo una soluzione che è al contempo sport, allenamento, inclusione sociale, attività ricreativa e strumento di analisi dei progressi motori realizzati. La parete “Accept” è corredata di sensori in grado di misurare parametri di forza e posizione articolare e di elaborare una reportistica per la valutazione delle performance motorie. Questi elementi forniscono al personale medico uno strumento di aiuto nella misurazione dei progressi compiuti e, unitamente alla presenza di feedback, un modo per gratificare i bambini rispetto ai risultati raggiunti stimolandoli anche a superare i propri limiti.

A sperimentazione conclusa, cioè a settembre, stando ai tempi originari del progetto, la parete adattata sarà installata negli spazi di PlayMore! a Milano per essere utilizzata dai bambini seguiti dalla Fondazione FightTheStroke. In un secondo tempo, poi, in collaborazione con le aziende sponsor e gli altri partner, tra cui la Fasi (Federazione arrampicata sportiva italiana), “Accept” potrà essere installata in palestre e scuole, ospedali e centri di riabilitazione, parchi giochi inclusivi, incentivando così la penetrazione di uno sport recentemente inserito tra le discipline olimpiche e quindi di grande attrattiva per le nuove generazioni. (mt)